* Burn-in dello schermo OLED e AMOLED: Questo è l'equivalente più vicino al tradizionale "bruciatura" che potresti avere familiarità con i televisori più vecchi. È la conservazione permanente di un'immagine, o un "fantasma" di un'immagine precedentemente visualizzata, sullo schermo. Ciò è causato da LED organici che degradano a tassi diversi a seconda dei modelli di utilizzo. Elementi dell'interfaccia utente statica come barre degli strumenti, widget sempre on o persino HUD di gioco sono particolarmente sensibili. Mentre gli schermi OLED moderni sono molto più resistenti di quelli più vecchi, il rischio è ancora presente. È più accuratamente chiamato ritenzione di immagini o persistenza .
* Degrado del fosforo (in CRT più vecchi e alcuni LCD): Questo era il significato originale di Burn-in. Il rivestimento di fosfori sullo schermo dei monitor CRT (e in misura minore, alcuni LCD) si degraderà nel tempo con un'esposizione prolungata a elementi statici. Ciò ha comportato un'immagine sbiadita o permanentemente visibile. Questo è molto meno rilevante oggi.
* Software "Burn-in" (una metafora): A volte le persone usano il termine "burn-in" per descrivere situazioni in cui azioni ripetitive o software usano manufatti indesiderati, sebbene questo non sia un processo fisico letterale. Ad esempio, potrebbero dire di aver "bruciato" alcune scorciatoie da tastiera o un flusso di lavoro specifico. Questo è un linguaggio figurativo.
* usura componente: Il termine potrebbe anche riferirsi in modo informale all'usura generale sui componenti a causa di un ad uso prolungato. Ad esempio, gli interruttori della tastiera potrebbero essere indossati dopo anni di digitazione, ma questo è in genere chiamato usura, non bruciati.
In breve, mentre il termine "burn-in" viene usato vagamente, l'uso più accurato e pertinente oggi riguarda la conservazione dell'immagine sugli schermi OLED e AMOLED . È importante distinguerlo dagli usi figurativi o dal significato obsoleto correlato al degrado del fosforo CRT.
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