Ecco una rottura del suo scopo:
* Impostazione delle variabili di ambiente: Le variabili di ambiente sono valori denominati dinamici che possono influenzare il comportamento dei programmi. Sono diversi dalle variabili di shell perché sono accessibili ai processi figlio. Il comando `Export` è il modo principale per crearli o modificarli.
* Ereditarietà dai processi figlio: La caratteristica chiave di "Export` è che le variabili che impostano sono ereditate da programmi (processi di figlio) che vengono successivamente eseguiti. Se non usi `Export`, una variabile rimane solo nella shell corrente.
* Realizzare variabili a livello globale (all'interno di una sessione di shell): Pur non essendo veramente "globali" in tutto il sistema, le variabili esportate diventano disponibili durante l'attuale sessione di shell e i suoi discendenti. Ciò significa che script o comandi eseguiti da quella shell possono accedervi.
* Configurazione e personalizzazione: `Export` viene spesso utilizzato negli script di shell e nei file di avvio (come` .bashrc`, `.bash_profile` o` .zshrc`) per impostare l'ambiente prima di eseguire altri comandi. Ciò consente impostazioni personalizzate per utenti o contesti diversi.
Esempio:
`` `Bash
Export Editor =VIM # imposta la variabile dell'ambiente dell'editor su "VIM"
MY_PROGRAM # Questo programma ora utilizzerà "VIM" come editor predefinito, se controlla la variabile dell'editor.
`` `
In questo esempio, se `my_program` necessita di un editor (ad esempio, per aprire un file per la modifica), probabilmente cercherà la variabile` Editor` e utilizzerà il valore "Vim". Senza "Export`,` my_program` non avrebbe accesso a questa impostazione.
In breve, `Export` gestisce le variabili di ambiente, garantendo che le impostazioni specifiche siano riportate ai programmi e ai loro figli, fornendo un meccanismo per configurare e personalizzare efficacemente l'ambiente di shell.
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