2. I dati sono codificati come variazioni di riflettività. La superficie di un disco ottico è composta da aree riflettenti e non riflessive (terre e pozzi). Il modello di queste aree, che vengono lette dal laser come variazioni dell'intensità della luce riflessa, rappresenta i dati binari memorizzati sul disco.
3. Formati ottici diversi usano lunghezze d'onda diverse e tecniche di messa a fuoco. I CD-ROM, i DVD e i dischi Blu-ray utilizzano tutti i laser, ma ognuno impiega diverse lunghezze d'onda della luce (e quindi meccanismi di messa a fuoco diversi) per ottenere densità di dati più elevate. Lunghezze d'onda più brevi consentono pozzi più piccoli e quindi più dati da archiviare nella stessa area.
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